E’ innegabile che il Covid-19 (comunemente chiamato CORONAVIRUS) stia segnando in modo indelebile le nostre vite stravolgendo le regole di una quotidianità in cui potevamo annidare le nostre certezze e covare progetti, intenzioni e desideri. Ora tutto questo è messo in discussione sia a livello personale che professionale. Il settore del turismo non è esente dagli effetti di questa epidemia la cui risonanza sarà percepibile ancora per molti mesi dopo la tanto attesa debellazione di un nemico così insinuoso.
E’ presumibile che le aziende turistiche saranno tra quelle a pagarne il prezzo più caro.
Ma cosa succederà dopo?
La prima domanda, in realtà, dovrebbe essere “quando finirà?” ma a questa è davvero difficile rispondere poichè i fattori in gioco sono davvero molteplici e strettamente legati ai comportamenti che adotteranno le singole persone di tutto il pianeta. Quello che possiamo ipotizzare è che, una volta che la fase acuta sarà alle spalle e che il virus “sembrerà” sconfitto, la ripresa turistica avrà bisogno di molto tempo per esprimere i suoi effetti, forse anni: le persone ricominceranno a vivere, muoversi e viaggiare, ma con diffidenza e, almeno per tutta la stagione 2020, faranno grande fatica a “lasciarsi andare”.
Immediatamente dopo, però, assisteremo con molta probabilità ad un’impennata improvvisa: quando le persone avranno la percezione (magari prematura) di essere al sicuro avranno desiderio di riscattare un così lungo e doloroso periodo di rinunce. Quella sarà una fase delicata che chiamerà gli enti competenti ad un monitoraggio molto attento volto a identificare eventuali nuovi focolai.
La “chiave” di tutto sarà il tanto sperato “vaccino” che tutti attendiamo con ansia. Solo quello segnerà la fine di un “tunnel” la cui luce sembra al momento ancora davvero lontana.
Cosa fare allora? Qual è la cura per le strutture turistiche?
Le strutture turistiche devono iniziare fin da subito “la terapia” per annullare gli effetti del CORONAVIRUS, attivando una serie di interventi volti a stringere una relazione “forte” coi propri clienti, vecchi e nuovi.
Ecco allora cosa occorre fare:
- migliorare e potenziare la presenza sui social (magari con l’aiuto di un consulente che possa ottimizzare gli efficaci strumenti, anche pubblicitari, già a disposizione);
- attivare newsletter efficaci;
- migliorare il proprio sito web rendendolo una “piazza” virtuale dove i clienti possano incontrarsi e trovare contenuti;
- proporre una serie di iniziative “virtuali” che richiedano la partecipazione (non impegnativa) dei clienti;
- servirsi di strumenti di comunicazione come Skype, Whatsapp ed altri per intensificare le relazioni e le interconnessioni con e tra i clienti;
- attivare campagne pubblicitarie
- dotarsi di un software gestionale completo e versatile.
La necessità di dotarsi di un software gestionale è il fulcro di tutto questo lavoro poichè ad esso tendono tutte le azioni e le reazioni che possono essere messe in gioco.
Avere un gestionale significa poter organizzare, monitorare ed ottimizzare mirate campagne newsletter, tener traccia dello storico, dei gusti e delle preferenze dei singoli clienti, significa poter proporre soluzioni ed offerte su misura ed essere pronti nel momento in cui le persone richiameranno per approfondire, confermare o ridiscutere un “pacchetto”.
E, nel tanto atteso momento della “ripartenza”, un software gestionale (unito ad un sito costruito in modo corretto) consentirà un fluido processo di prenotazione senza il rischio di “antipatici” e quanto mai possibili overbooking.
Tutti gli strumenti dovranno essere in qualche modo interconnessi tra loro e sicuramente mappati in un progetto di larga visione così da “aggredire” ora il mercato e curare fin da subito gli effetti di una malattia che ha già fatto troppi danni.
Noi del team di Tourist Organizer siamo lieti di offrirti la consulenza e le soluzioni necessarie a mettere in piedi il tuo SISTEMA IMMUNITARIO. Chiamaci allo 019 50.52.01 o scrivi a info@sfera.ws per essere contattato senza impegno ne’ costo da un nostro operatore.